Lope de Vega - La nueva vitoria del marqués de Santa Cruz
Edizione critica digitale
1. Il progetto
L’obiettivo principale di quest’iniziativa è offrire allo studioso il testo critico di una commedia di Lope Vega, arricchito dall’apparato di varianti e dalle note di commento. Parallelamente, l’intento è anche quello di consentire la visualizzazione sinottica della fonte storica utilizzata dal drammaturgo, la Relación de lo acontecido al marqués de Santa Cruz, general de las galeras de Nápoles, con once de su escuadra y cinco de la religión de San Juan en el viaje que hizo a Levante, approccio che mira a semplificare l’individuazione dei passaggi direttamente presi in prestito da essa, e in particolare, di quei dettagli che Lope ha deliberatamente manipolato, per scopi narrativi e drammatici diversi. L’insieme di queste componenti mira a offrire al lettore un’esperienza di studio completa e approfondita, guidandolo nella comprensione contestualizzata della commedia e della sua fonte storica.
La commedia La nueva vitoria del marqués de Santa Cruz si sviluppa attorno a un evento di storia contemporanea: l’assalto di Longo (oggi Kos, isola del Dodecaneso) avvenuto nel 1604, orchestrato dalle truppe ispano-italo-maltesi sotto la guida di Álvaro Bazán, secondo marchese di Santa Cruz. Va notato però che, all’epoca, tale avvenimento non ottenne grande rilevanza sul piano nazionale e internazionale, ed è proprio questa relativa insignificanza che suscita tra gli studiosi l’ipotesi dell'encargo. Si suppone, di fatto, che la commedia sia frutto di una commissione diretta del marchese di Santa Cruz a Lope de Vega, probabilmente con l'intenzione di valorizzare l'episodio e dare maggiore risonanza alle gesta militari del suo autore.
La visualizzazione sinottica della fonte storica utilizzata diventa cruciale in questo contesto, poiché consente di esplorare dettagliatamente la connessione tra gli avvenimenti descritti nell'opera storiografica e la loro resa drammatica, ponendo l’accento sulla manipolazione dei dati attribuibile alla penna di Lope, contribuendo così a supportare l'ipotesi della commissione.
2. Descrizione del materiale in fase di pubblicazione
Al termine del progetto, l’utente potrà accedere all’edizione critica de La nueva vitoria del marqués de Santa Cruz, che si basa sulla editio princeps, nonché unico testimone conservato, corrispondente al testo a stampa contenuta nella Parte veintecinco perfeta y verdadera pubblicata nel 1647. Allo stesso modo, si riportano in apparato le varianti relative alla tradizione editoriale moderna, che riguarda l’edizione del 1902 ad opera di Menéndez Pelayo, e quella del 1993 realizzata da Paloma Cuenca e Jesús Gómez. Si fornisce, inoltre, la trascrizione dei passaggi di maggior interesse della fonte storica, estratti a partire dal manoscritto conservato nell’ Archivo General de Simancas.
3. Trascrizione e visualizzazione
D’accordo con la necessità più volte segnalata nell’ambito dell’ecdotica digitale di adottare un modello standardizzato, e sulla falsa riga di progetti precedenti, lo schema di codifica utilizzato per quest’edizione si basa sul linguaggio XML-TEI. Si tratta di una marcatura che realizza un file XML attraverso gli standard d’uso e linee guida TEI (Text Encoding Initiative), offrendo un modello comprensivo di tutti quegli elementi che risultano imprescindibili per la realizzazione di un’edizione critica: paratesti, l’apparato di varianti, note di commento, e appendici varie.
Con l’intento di agevolare ulteriormente l’approccio al digitale per un filologo alle prime armi, si è fatto uso di Oxygen XML Editor (https://www.oxygenxml.com/), una piattaforma editor progettata per semplificare la creazione e la modifica di documenti strutturati secondo lo standard XML. Grazie a un’interfaccia utente intuitiva e personalizzabile, alle capacità di debug, validazione e trasformazione, Oxygen si distingue come uno strumento essenziale per la gestione di documenti XML, contribuendo a semplificare il processo di sviluppo web e la creazione di contenuti strutturati.
Per quanto riguarda la scelta dell’interfaccia di visualizzazione dell’edizione, si è optato per il ricorso a un tool già esistente ed open source che, sebbene presenti limiti nella personalizzazione del design dell’edizione, risulta però abbastanza generico da consentire la manipolazione di vari aspetti visuali. Si tratta di EVT 2 (Edition Visualization Technology), strumento ideato da Roberto Rosselli del Turco, la cui caratteristica distintiva risiede nella versatilità e capacità di soddisfare una vasta gamma di esigenze e situazioni d’uso. L’implementazione di tale tool ha rappresentato per questo progetto la scelta più economica, sia in termini di tempo, trattandosi di uno strumento già esistente e quindi ampiamente testato, sia in termini di budget, essendo assolutamente gratuito. Si tratta di aspetti non di poco conto, in quanto garantiscono quell’accessibilità e flessibilità (per il filologo ma anche per l’utente, sia esso lettore specialista o comune) di cui continua a sentirsi il bisogno nel mondo dell’umanistica digitale.
Scopo delle nuove metodologie nate nel digitale per l’edizione critica è facilitare il modo in cui essa viene fruita dai lettori. In particolare, lo scoglio da superare consiste nella traduzione del linguaggio convenzionale che caratterizza l’edizione tradizionale in linguaggio formale, ovvero in un linguaggio che permetta alla macchina di processare i dati. Di fatto, utilizzando un linguaggio formale, è possibile ad esempio codificare le varianti in modo che possano essere generate all’occorrenza, rendendo possibili edizioni interattive. Per la codifica dell’apparato critico, EVT fa uso del modulo TEI Critical Apparatus, modulo specializzato nella gestione delle informazioni che riguardano l’evoluzione del testo nelle sue varianti. Da un punto di vista metodologico, dunque, esso ripropone l’impostazione tradizionale della critica testuale.
Per la codifica dell’apparato critico è stato innanzitutto necessario codificare la lista dei testimoni presi in esame: è stata, perciò, generata nella sezione front una <listWit> contenente tanti elementi <witness> quanti ne sono i testimoni. Ogni elemento <witness> è rappresentativo di un singolo testimone, per cui a ciascuno di essi viene assegnato un identificatore univoco attraverso un attributo xml:id che ha come valore la sigla assegnata al testimone:
Ogni segmento di testo in cui è registrata una variazione è codificato mediante l’elemento <app> che indica una voce di apparato critico. In <app> viene inserita la lezione preferita, indicata con l’elemento <lem>, e una o più varianti <rdg> rispetto al testo base:
Per quanto riguarda la metodologia utilizzata per collegare l’apparato critico al testo, si è fatto uso del metodo parallel segmentation, che prevede che ogni variante appaia allo stesso livello del testo. La lezione preferita viene evidenziata in azzurro, e cliccandovi sopra è possibile accedere all’apparato di varianti:
La stessa metodologia viene utilizzata per la codifica dell’apparato di commento: ogni nota viene marcata attraverso l’elemento <note> e viene poi visualizzata mediante parallel segmentation all’interno del testo. Dal punto di vista grafico, in EVT le note sono segnalate da un pallino rosso in apice al rigo di testo, e vi si accede cliccandovi sopra:
Tra le funzionalità offerte da EVT, una delle più interessanti risiede nella possibilità di creare delle indicizzazioni particolari attraverso l’ideazione di liste specifiche per le named entities, funzionalità che risulta particolarmente utile nel caso di testi, come il nostro, in cui appaiono personaggi e luoghi reali, che fanno riferimento alla storia contemporanea e, nello specifico, a un evento concreto. Alla marcatura di nomi di persona, luoghi e date, si aggiunge la possibilità di fornire, per ognuna delle entità, delle note esplicative che apportino l’informazione utile a inserire ciascuno degli elementi all’interno del contesto storico. Si crea così un indice che, nell’aspetto formale, non differisce poi tanto dalla tradizionale nota onomastica, ma che ha il vantaggio di presentarsi all’utente attraverso un’interfaccia intuitiva che ne facilita la navigazione. L’utente, attraverso un menù a tendina collocato nel margine inferiore sinistro, può selezionare la categoria di suo interesse, di modo che le named entities a essa associata vengano evidenziate nel corpo del testo. In generale, la marcatura di questi elementi viene definita nell’header attraverso la creazione di liste mediante i tag <listPerson>, <listPlace> (Fig. 5); essa viene poi richiama all’interno del body attraverso i relativi tag (<persName>, <placeName>) e l’attributo @ref.
Vi è tuttavia un limite in EVT, che risiede nel fatto che lo strumento, così come è stato progettato, può funzionare di default solo per la gestione di tre tipi di entità: persName, placeName e orgName.
Nel caso in cui si abbia necessità di un’ampliazione delle liste, dunque, non è possibile farlo in maniera autonoma, agendo cioè sul file di configurazione. Concretamente, per la realizzazione di quest’edizione, ci è sembrato utile ampliare il numero di liste, in modo da consentire una distinzione grafica tra le entità relative a:
- nomi di Storia contemporanea;
- nomi di Storia classica;
- nomi di entità mitologiche;
- nomi di entità bibliche.
Per fare ciò, ci siamo affidati a un programmatore informatico, Lorenzo Bocchi, che ha provveduto a inserire nel codice il parsing per ciascuna delle entità di cui sopra. Una volta ampliate le liste, gli elementi appartenenti a ciascuna categoria selezionata vengono evidenziati all’interno del testo. Per agevolare la distinzione, ad ogni tipologia corrisponde un colore specifico:
La possibilità di marcatura a più livelli si rivela assolutamente vantaggiosa, in quanto permette di agganciare al testo tutta una gamma di informazioni, pur mantenendo una resa visuale ben ordinata e sistematica. Ne deriva un vero e proprio strumento di studio, organizzato e facilmente navigabile, che non si limita a offrire all’utente il testo critico della commedia, ma riesce a organizzare attorno ad esso una fitta rete di rimandi eterogenei. Oltre alla possibilità, già commentata, di inserire per ogni entità informazioni aggiuntive in fase di marcatura, EVT consente di esplicitare, e poi visualizzare, nella sezione “Paratesto e Indici” sia gli indici dell’entità marcate che, più in generale, le informazioni riguardanti il progetto; a tale sezione vi si giunge facilmente attraverso il menù collocato in alto a destra.
4. Futuri sviluppi
Grazie alle molteplici capacità applicative che offre EVT finora commentate, le prospettive future del progetto mirano da un lato al miglioramento dei contenuti della piattaforma, dall’altro all’ampliazione degli strumenti ad essa associati. Sul piano testuale, l’obiettivo a breve termine risiede nella revisione dell’apparato relativo alle note di commento, puntando a una scrematura delle informazioni ridondanti o superflue. Sul piano applicativo, invece, si auspica all’integrazione nella piattaforma di ulteriori funzionalità.
Concretamente, trattandosi di una commedia che porta alla scena un evento di Storia contemporanea, risulterebbe interessante ricostruire una timeline dell’azione celebrata, da inserire a sua volta nel macrocontesto degli avvenimenti storici a essa correlati. Allo stesso modo, sarebbe altrettanto utile fornire all’utente delle mappe geografiche dei luoghi salienti in cui si consuma la vicenda, magari con la possibilità di ricostruire visualmente gli spostamenti del Marchese e la flotta al suo comando, dallo sbarco a Napoli fino all’arrivo a Longo. Infine, e relativamente alla definizione di quest’opera come frutto di una commissione, sarebbe opportuno approfondire la questione apportando ulteriore materiale che supporti tale tesi. Oltre all’individuazione e aggruppamento dei rimandi alla figura del Marchese, e più in generale al lignaggio Bazán, nel corpus drammatico (e non) di Lope, si potrebbe implementare la piattaforma con una sezione dedicata all’approfondimento e ricostruzione, tramite una mappa concettuale, della red de sociabilidad che unisce Lope de Vega a tali personaggi. Infine, con l’intenzione di soffermarsi sull'aspetto più propriamente drammatico, si aspira all’indicizzazione dei motivi richiamati all’interno dell’opera, attraverso l’individuazione di parole chiave che, dal punto di vista tecnico, potranno essere marcate nel testo allo stesso modo delle named entities, e cioè creando nell’header una lista <listMotive>, i cui elementi verranno poi richiamati nel body tramite il tag relativo <motiveName> e l’attributo @ref.